ORIZZONTI DI GLORIA - La sfida del cinema di qualità
  • HOME
  • REDAZIONE
  • LA VIE EN ROSE
  • FILM USCITI AL CINEMA
  • EUROCINEMA
  • CINEMA DAL MONDO
  • INTO THE PIT
  • VINTAGE COLLECTION
  • REVIVAL 60/70/80
  • ITALIA: TERZA VISIONE
  • AMERICA OGGI
  • ANIMAZIONE
  • TORINO FILM FESTIVAL
    • TORINO 31
    • TORINO 32
    • TORINO 33
    • TORINO 34-36-37
  • LOCARNO
    • LOCARNO 66-67-68
    • LOCARNO 69
    • LOCARNO 72-74-75
  • CANNES
    • CANNES 66
    • CANNES 67
    • CANNES 68
    • CANNES 69
  • VENEZIA
  • ALTRI FESTIVAL
  • SEZIONI VARIE
    • FILM IN TELEVISIONE
    • EXTRA
    • INTERVISTE
    • NEWS
    • ENGLISH/FRANÇAIS
  • SPECIAL WERNER HERZOG
  • SPECIAL ROMAN POLANSKI
  • ARCHIVIO DEI FILM RECENSITI
  • CONTATTI

THE IMITATION GAME - L'enigma di un genio

5/1/2015

0 Comments

 
Picture
Manchester, inverno del '52. Alan Turing, geniale matematico ed esperto di crittografia, viene sottoposto ad interrogatorio da parte di un agente che lo ha arrestato per atti osceni. Turing inizia cosi a raccontare la sua vita. Il periodo è la seconda guerra mondiale, il luogo Bletchley Park, dove un team formato da scienziati, linguisti, giocatori di scacchi e persino un’esperta di enigmistica avevano l’arduo compito di decrittare il codice Enigma, una macchina progettata dai tedeschi per comunicare indisturbati; un dispositivo elettromeccanico capace di azzerarsi ogni giorno rimpiazzando i vecchi codici con dei nuovi.
The Imitation Game ricostruisce una delle vicende più importanti del XX secolo, una storia secretata per cinquanta anni negli archivi britannici, di cui il cinema ha iniziato a occuparsi relativamente tardi. Il primo approccio è stato il televisivo Breaking the code (1996), con Turing interpretato da un buon Derek Jacobi; si sono poi susseguiti U-571 (2000) di Jonathan Mostow, in cui gli americani cercavano di trafugare la macchina e il relativo cifrario da un sommergibile in avaria e infine l’ottimo Enigma (2001), di Michael Apted, che ripercorreva i fatti di Blechley Park con dovizia di particolari e sfumature da spy story.
Il film di Morten Tyldum, lontano dal biopic classico, articola la narrazione in tre momenti temporali distinti. Il buon montaggio di Goldemberg parte dal 1927 dove Turing è un adolescente schivo e impacciato, destinatario di continue vessazioni da parte dei compagni. Ma è anche il periodo in cui si avvicina alla crittografia e conosce Christopher, primo amore giovanile. La parte centrale del film va dal 39’ al 45’, anni in cui collabora con l’equipe di cripto-analisti per decifrare l’Enigma. Infine la narrazione si sposta a Manchester nel 52’ durante l’interrogatorio di polizia e la successiva incriminazione per atti osceni. Tre frammenti di vita legati da una tormentata diversità e dall’ossessione per il segreto e la finzione. Una vita caratterizzata dal “gioco imitativo”, obbligato a nascondere il proprio io da una società rigida e conformista. Un talento prodigioso per la logica e i numeri in aperto contrasto con un’inettitudine alle abitudini sociali, una mente visionaria incapace però di decifrare i comportamenti umani. Un protagonista non-omologabile, un forzato martire in un Inghilterra di burocrati e segreti dove tutto è teso alla “normalizzazione”.
Benedict Cumberbatch è efficace nella resa di un personaggio complesso e sfaccettato. La postura, il movimento, i tic, comunicano il senso di inadeguatezza in contrasto con una mente brillante ed esplosiva nei dialoghi. Una personalità  geniale ma asociale, che fa parte del background recitativo di Cumberbatch, protagonista dello Sherlock Holmes televisivo e volto di Julian Assange in Il Quinto potere.
The imitation game prende spunto da svariati esempi cinematografici moderni, il più chiaro dei quali è forse A Beautiful Mind, per un racconto tradizionale dove una confezione senza particolari guizzi autoriali, di stampo un po’ televisivo, fa della performance del protagonista il fulcro della vicenda.
Pessoa diceva che in un mondo impreparato il genio può non essere compreso. Il film riabilita la figura del matematico e fa luce su una delle menti più brillanti del secolo. Il titolo fa riferimento alla rivoluzionaria intuizione di Turing: qualsiasi programma di calcolo per quanto complesso può essere imitato. La teoria del carattere astratto delle computazioni, l’idea di programmi che operano come “menti virtuali”, segnerà la nascita delle moderne intelligenze artificiali. 

Luigi Locapo

Sezione di riferimento: Film al cinema


Scheda tecnica

Titolo originale : The Imitation game
Anno : 2015
Regia : Morten Tyldum
Soggetto : Graham Moore
Fotografia : Oscar Faura
Montaggio : William Goldenberg
Durata : 113’
Uscita italiana: 1 gennaio 2015
Interpreti principali : Benedict Cumberbatch, Keira Knightley, Matthew Goode, Charles Dance, Mark Strong

0 Comments



Leave a Reply.

    Immagine
    Immagine
    Immagine
    ULTIME RECENSIONI PUBBLICATE

    Roverdatter
    Holy Boom
    Demain et tous les autres jours
    Nos Batailles
    The Guilty
    ​Les Gardiennes
    ​
    LE NOSTRE
     PAGINE UFFICIALI
    Immagine
    Immagine


    ​ARCHIVIO RECENSIONI FILM AL CINEMA

    Aprile 2019
    Aprile 2017
    Marzo 2017
    Gennaio 2017
    Dicembre 2016
    Novembre 2016
    Settembre 2016
    Giugno 2016
    Maggio 2016
    Aprile 2016
    Marzo 2016
    Febbraio 2016
    Gennaio 2016
    Dicembre 2015
    Novembre 2015
    Ottobre 2015
    Settembre 2015
    Agosto 2015
    Luglio 2015
    Giugno 2015
    Maggio 2015
    Aprile 2015
    Marzo 2015
    Febbraio 2015
    Gennaio 2015
    Dicembre 2014
    Novembre 2014
    Ottobre 2014
    Settembre 2014
    Agosto 2014
    Luglio 2014
    Giugno 2014
    Maggio 2014
    Aprile 2014
    Marzo 2014
    Febbraio 2014
    Gennaio 2014
    Dicembre 2013
    Novembre 2013
    Ottobre 2013
    Settembre 2013
    Agosto 2013
    Luglio 2013
    Giugno 2013
    Maggio 2013
    Aprile 2013

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.