ORIZZONTI DI GLORIA - La sfida del cinema di qualità
  • HOME
  • REDAZIONE
  • LA VIE EN ROSE
  • FILM USCITI AL CINEMA
  • EUROCINEMA
  • CINEMA DAL MONDO
  • INTO THE PIT
  • VINTAGE COLLECTION
  • REVIVAL 60/70/80
  • ITALIA: TERZA VISIONE
  • AMERICA OGGI
  • ANIMAZIONE
  • TORINO FILM FESTIVAL
    • TORINO 31
    • TORINO 32
    • TORINO 33
    • TORINO 34-36-37
  • LOCARNO
    • LOCARNO 66-67-68
    • LOCARNO 69
    • LOCARNO 72-74-75
  • CANNES
    • CANNES 66
    • CANNES 67
    • CANNES 68
    • CANNES 69
  • VENEZIA
  • ALTRI FESTIVAL
  • SEZIONI VARIE
    • FILM IN TELEVISIONE
    • EXTRA
    • INTERVISTE
    • NEWS
    • ENGLISH/FRANÇAIS
  • SPECIAL WERNER HERZOG
  • SPECIAL ROMAN POLANSKI
  • ARCHIVIO DEI FILM RECENSITI
  • CONTATTI

GIORNATE DEL CINEMA MUTO 35 - L'aiutante dello zar

14/10/2016

0 Commenti

 
Foto
Russia. Il principe Boris Kurbsky, leale servitore dello zar, sta tornando in patria dalla Germania, reduce da un matrimonio abortito. In treno conosce e inizia a entrare in confidenza con la graziosa Helena, che però una volta in stazione viene scippata da un uomo e resta quindi senza documenti. Kurbsky decide di commettere un illecito per aiutarla: farle passare i controlli spacciandola per la propria consorte.
​All'inizio questo comporta “solo” il dover reggere il gioco con i colleghi e il dover vivere insieme, circostanza che, prima da parte di lui poi anche da quella di lei, fa nascere un sentimento e poi un matrimonio vero. Ma Helena sta nascondendo un pericolosissimo segreto: è una sovversiva, o meglio, è vittima di una banda che l'ha scelta per la missione di attentare allo zar, previo il legame col principe. Lei però, come da tradizione, si è innamorata davvero. Non vorrebbe più adempiere al suo dovere, ma viene minacciata, una minaccia che può coinvolgere anche il marito. Scoperto il tutto Kurbsky decide di aiutarla a lasciare il paese, ma il capo della polizia mangia la foglia, mentre Helena scompare.

Proiettato alle Giornate del Cinema Muto all'interno dell'omaggio al Danske Filminstitut per i suoi 75 anni (il film è di nazionalità tedesca, ma la copia viene dalle collezioni danesi ed è l'unica esistente), L'aiutante dello zar, come uscì in Italia, si è rivelato una sorpresa in positivo. Nella prima parte sembra una commedia sofisticata: gag maliziose (quando, sul treno, il principe cerca di celare la presenza della ragazza nel suo scompartimento), equivoci, personaggi e ambienti di livello, un amore in vista, e in aggiunta qualche momento di suspence (quando lui teme di essere stato scoperto). Poi cambia tono, si potrebbe anche dire genere, a partire da quando vediamo Helena coinvolta in qualcosa di cui l'amato è (ancora) all'oscuro, perché si allontana di nascosto da casa. E da qui diventa un perfetto meccanismo di tensione, dovuta agli accadimenti, alla posta in gioco per i personaggi, alle situazioni in cui si trovano e alla progressiva sensazione del protagonista di essere con le spalle al muro; tensione anche visiva, perché ad accompagnare una sceneggiatura abbastanza essenziale c'è una regia sicura, che riesce a tenere il film su una nota di intensità con un linguaggio piuttosto pulito. Il risultato è affilato, tiene inchiodati alla poltrona durante la visione e resta nella memoria dopo. 
Ivan Mozzhukin, notissimo divo russo che dagli anni '20 lavorò in Francia (protagonista anche di un Il fu Mattia Pascal e di un Casanova), sfoggia una recitazione estremamente controllata, anche nella mimica facciale, e il bell'aspetto dell'attore fa gioco: ricorrono primi piani velati del suo volto, che hanno anche – forse soprattutto – una motivazione divistica ma pure una funzione relativa al personaggio, un uomo che cela dietro l'abitudine alla compostezza e alla necessità di non tradirsi emozioni fortissime, in quanto si trova invischiato in un dramma che rischia di fargli crollare il mondo addosso e lo obbliga a mentire. Il dramma del protagonista è comunicato con forza allo spettatore; Carmen Boni, comunque, è sufficientemente all'altezza di Mozhukin. 
L'ultima parte ha uno snodo più convenzionale, quando il principe convince il capo della polizia a lasciarlo libero per il tempo utile a risolvere la questione, ritrovando e salvando Helena dai suoi “compagni” e il tutore della legge, che incute timore, si ammorbidisce; segue un non lungo inseguimento e la vicenda va a chiudersi con un lieto fine molto parziale in un luogo di addii – una stazione, circolarmente – , perché il pericolo è scampato per entrambi gli amanti, ma poter vivere l'amore è un'altra questione.
Ha qualcosa di “romanzesco”, se si vuole, pure il ritratto del losco capo dei rivoluzionari. Nella serie di inquadrature su alcuni componenti del gruppo, nel loro nascondiglio, la regia ha un'incertezza tecnica visibile (e perdonabile): la macchina da presa si muove verso l'accesso al covo, dietro il quale Kursbky sta origliando, con un movimento traballante. Lo zar, nelle sequenze che vedono il suo personaggio in scena (tra cui un ricevimento nel quale dovrebbe aver luogo l'attentato), non è mai inquadrato, resta una figura “lontana”, la cui importanza non può e non deve essere toccata dagli eventi in corso.
In definitiva Der adjutant des zaren è un buon spettacolo, adatto a più palati, che meriterebbe di essere maggiormente conosciuto.
Strizhevsky, attore prima di diventare regista, realizzò anche un film in Italia negli anni '40, La carne e l'anima, mentre la carriera dell'italiana Carmen Boni, che all'epoca era praticamente una diva, si svolse in più fasi tra madrepatria e Germania.

Alessio Vacchi

Sezione di riferimento: Festival Report


Scheda tecnica

Tit. or.: Der adjutant des zaren
Regia e sceneggiatura: Vladimir Strizhevsky
Cast: Ivan Mozzhukhin, Carmen Boni, Eugen Burg, George Serov, Alexander Granach
Fotografia: Nikolai Toporkoff
Germania, 1929
Durata: 98'

Foto
Carmen Boni
0 Commenti



Lascia una risposta.


    FESTIVAL

    CATEGORIE DELLA SEZIONE

    Tutto
    Abel Ferrara
    Aki Kaurismaki
    Alberto Signetto
    Alex De La Iglesia
    Alfred Hitchcock
    Almas En Juego
    Amnesia
    Amy Winehouse
    Anderswo
    Anna Karina
    Ariane Ascaride
    Ariane Labed
    Bergamo Film Meeting
    Biografilm Festival
    Buster Keaton
    Chaika
    Charlie Chaplin
    Chroniques D'une Cour De Récré
    Cinema Erotico
    Cinema Francese
    Cinemambiente
    Cinema Muto
    Cinema Ritrovato
    Cord
    Courmayeur Noir Festival
    Crying Fist
    Dakota Fanning
    Deep Dark
    Die Saat
    Dirk Bogarde
    Documentari
    Dylan Thomas
    Edgar Reitz
    Elijah Wood
    Erik Gandini
    Fabrizio De André
    Femen
    Festival Cinema Africano
    Festival Del Cinema Europeo
    Festival Di Cannes
    Festival Di Venezia
    Festival Reportage
    Finding Vivian Maier
    Fish & Chips Festival
    France Odeon
    Fritz Lang
    Garnet's Gold
    Giornate Del Cinema Muto
    Go Forth
    Grey Gardens
    Ingrid Bergman
    In Uno Stato Libero
    Io Danzerò
    Iris
    I Segreti Di Kabiria
    It Is Not Over Yet
    Jalanan
    Jean Renoir
    Jean Vigo
    Jesse Eisenberg
    John Barrymore
    Joseph Cotten
    Julianne Moore
    Kelly Reichardt
    Korea Film Fest
    Kristen Stewart
    Lab 80
    La Californie
    La Dune
    Léa Seydoux
    Leave To Remain
    Linsday Lohan
    Living
    Love Hard
    Love Hotel
    Lucca Film Festival
    Lucia Puenzo
    Madonna
    Marie Heurtin
    Marlon Brando
    Mathieu Amalric
    Milos Forman
    Modris
    Monica Guerritore
    Montage
    Naciye
    New World
    Niels Arestrup
    Night Moves
    Oliver Stone
    On The Job
    Orlando Festival
    Orson Welles
    Os Maias
    Parasol
    Parfums D'Alger
    Paul Schrader
    Penelope Cruz
    Porno E Libertà
    Ravenna Nightmare Festival
    Rendez-vous
    Robert Guediguian
    Robin Williams
    Ruta De La Luna
    Sacro Gra
    Schnick Schnack Schnuck
    Sguardi Altrove Festival
    Sicilia Queer Filmfest
    Silmatera
    Sion Sono
    Solveig Anspach
    Sophia Loren
    Steven Knight
    Still Alice
    Stray Dogs
    The Canyons
    The Music Of Strangers
    The Sailor
    Toby Jones
    Tokyo Idols
    Torino Film Festival
    Torino Film Lab
    Torino Glbt Festival
    Torino Underground Cine Fest
    Toz Bezi
    Tsai Ming Liang
    Valeria Golino
    Valérie Donzelli
    Victor Fleming
    Vincent Rottiers
    Vittorio De Sica
    Wakolda
    Walking With Red Rhino
    Willem Dafoe
    Xavier Dolan
    Zomer - Summer


    ​SEGUICI SULLE NOSTRE PAGINE UFFICIALI
    Immagine
    Immagine

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.