ORIZZONTI DI GLORIA - La sfida del cinema di qualità
  • HOME
  • REDAZIONE
  • LA VIE EN ROSE
  • FILM USCITI AL CINEMA
  • EUROCINEMA
  • CINEMA DAL MONDO
  • INTO THE PIT
  • VINTAGE COLLECTION
  • REVIVAL 60/70/80
  • ITALIA: TERZA VISIONE
  • AMERICA OGGI
  • ANIMAZIONE
  • TORINO FILM FESTIVAL
    • TORINO 31
    • TORINO 32
    • TORINO 33
    • TORINO 34-36-37
  • LOCARNO
    • LOCARNO 66-67-68
    • LOCARNO 69
    • LOCARNO 72-74-75
  • CANNES
    • CANNES 66
    • CANNES 67
    • CANNES 68
    • CANNES 69
  • VENEZIA
  • ALTRI FESTIVAL
  • SEZIONI VARIE
    • FILM IN TELEVISIONE
    • EXTRA
    • INTERVISTE
    • NEWS
    • ENGLISH/FRANÇAIS
  • SPECIAL WERNER HERZOG
  • SPECIAL ROMAN POLANSKI
  • ARCHIVIO DEI FILM RECENSITI
  • CONTATTI

BIOGRAFILM 10 - Jalanan, di Daniel Ziv

13/6/2014

0 Commenti

 
Immagine
Quando il regista Daniel Ziv sale sul palco per prendere la parola prima della proiezione, guarda la platea ed esclama “siete venuti qui un lunedì sera alle ventitre per vedere un documentario su un paese che non conoscete: siete i miei eroi”. Difficile, per quel regista, raccontare al resto del mondo le zone d’ombra di Giacarta, per quanto vi abbia passato gli ultimi quindici anni. Vi arrivò da giornalista nel 1998, quando il paese passava alla democrazia dopo trentadue anni di dittatura. Oggi Ziv è alle prese con un linguaggio nuovo, ha accantonato montagne di parole e ha deciso di filmare la storia di tre cantanti di strada. Jalanan è il suo primo film.
Vuole catturare l’immagine del sottosuolo umano di Giacarta, i sotterranei, gli angoli più laidi, i bivacchi più improvvisati, e non lo fa insistendo sulla tristezza di queste esistenze. Pone invece l’accento sui sorrisi temerari, su quella illogica allegria che ogni giorno si sveglia assieme ai cantanti di strada e li spinge a vivere la scommessa quotidiana a bordo di un autobus. Ziv non vuole essere una voce narrante, ma solo seguire come un’ombra quei tre ragazzi che parlano, essere un giornalista che non fa domande ma documenta i fatti. 
Saranno loro tre (Boni, Ho e Titi) a raccontarsi per centosette minuti, con i loro modi e i loro tempi lunghi, accogliendo la telecamera in casa e a bordo degli autobus, lasciando che si aggiri indisturbata nelle loro notti e invitandola ai loro giorni importanti. Per questo motivo Ziv rimane in superficie, da silenzioso e neutrale cronista di una fetta d’umanità, e Jalanan fotografa una Giacarta cruda e impietosa senza lesinare in dettagli.
Boni è scattante, allegro, ha una dentatura dissestata e una risata un po’ bambina. Ha iniziato a suonare per strada da piccolo per aiutare la mamma lavandaia, strimpella alla chitarra da allora. Sa leggere ma non sa scrivere, e quando compone un testo per una canzone deve impararlo a memoria. Vive con sua moglie in un tunnel di scarico dove ha scavato improbabili stanze e sfruttato una perdita d’acqua per creare una fontanella. Si respira l’odore della terra e del putrido, seguendo Boni in questo inospitale rifugio. 
L’acqua malsana si trascina appresso rifiuti ed escrementi, ma Boni si insapona ogni mattina perché “essere puliti significa essere sani”: così la telecamera indaga nei paraggi e presto scopre la città sotto la città, raggomitolata a un passo dall’acqua sporca. Donne che si passano il trucco sul viso, pugni di cibo sul fondo delle pentole, bambini che giocano e Boni che sorride dicendo alla moglie “un giorno racconteremo ai nostri nipoti di aver vissuto qui”. Con chitarra e armonica a bocca, Boni esce ogni giorno dal suo buio nascondiglio e canta sugli autobus per pochi spiccioli, accetta la propria quotidianità come un qualsiasi impiegato d’ufficio e non si piange facilmente addosso. Non ha alcuna proprietà, è l’acqua a decidere cosa strappargli ogni giorno.
Ho è invece un rastaman senza famiglia e senza amore che scrive testi di denuncia e satira puntando su parole forti e cantando con voce roca, sguaiata. Fuma ininterrottamente, la notte cerca un po’ di sesso fra le ragazze della strada e di giorno salta come un folletto da un autobus all’altro, con i polmoni pieni di rabbia contro la corruzione del suo paese. Non basta la galera a strappargli la chitarra e la personalità, non intende rinunciare alle sue risate roboanti. Un tipo tosto che risveglia immediata empatia nel pubblico, al quale Ho dedica lunghi discorsi, gesticolando: è come se lo vedesse lì seduto. Così di colpo non parla più soltanto con Ziv: parla a tutti noi.
Infine c’è Titi, all’apparenza una ragazzina. Ha figli sparsi in varie città e un passato che le brucia ancora addosso, ha lasciato la famiglia povera a Giava Est, non le hanno potuto permettere di studiare e lei ha sfoderato la voce e lo spirito di abnegazione. Canta per i suoi figli, per suo padre, per 40 $ al mese di cui dieci vanno al compagno perché si compri sigarette e mangime per gli animali, altri dieci sono destinati alla spesa e all’educazione dei figli e i restanti vanno spediti a Giava per aiutare il papà a pagarsi i farmaci. Ogni tanto Titi si corica con il sogno di andare a scuola, altre volte con le botte del marito. In ogni caso non ha dubbi: “i miei figli vivranno una vita migliore della mia”.
Jalanan è un omaggio al “popolo di cartone” (come lo definisce Boni), quello che vive nel cartone, dorme sul cartone, è fatto di cartone. A ogni allagamento la vita finisce e ricomincia cantando e costruendo case nel fango. Là fuori la repressione agisce massiva e spesso a caso, il potere è il “grande assente” dietro la facciata di un palazzo bianco. Si mangia una volta al giorno, si viene arrestati per un nonnulla, si assiste alle opere di abbellimento di una città che Boni e la moglie definiscono senza esitazioni, dal loro tunnel di acqua marcescente: “vogliono creare la bella Giacarta. Giacarta non è mai stata bella”. 

Maria Silvia Avanzato

Sezione di riferimento: Festival Reportage


Scheda tecnica

Regia: Daniel Ziv
Musiche: Dadang Pranoto, Ernest Hariyanto
Fotografia: Daniel Ziv
Montaggio: Ernest Hariyanto
Anno: 2013
Durata: 107'

0 Commenti


    FESTIVAL

    CATEGORIE DELLA SEZIONE

    Tutto
    Abel Ferrara
    Aki Kaurismaki
    Alberto Signetto
    Alex De La Iglesia
    Alfred Hitchcock
    Almas En Juego
    Amnesia
    Amy Winehouse
    Anderswo
    Anna Karina
    Ariane Ascaride
    Ariane Labed
    Bergamo Film Meeting
    Biografilm Festival
    Buster Keaton
    Chaika
    Charlie Chaplin
    Chroniques D'une Cour De Récré
    Cinema Erotico
    Cinema Francese
    Cinemambiente
    Cinema Muto
    Cinema Ritrovato
    Cord
    Courmayeur Noir Festival
    Crying Fist
    Dakota Fanning
    Deep Dark
    Die Saat
    Dirk Bogarde
    Documentari
    Dylan Thomas
    Edgar Reitz
    Elijah Wood
    Erik Gandini
    Fabrizio De André
    Femen
    Festival Cinema Africano
    Festival Del Cinema Europeo
    Festival Di Cannes
    Festival Di Venezia
    Festival Reportage
    Finding Vivian Maier
    Fish & Chips Festival
    France Odeon
    Fritz Lang
    Garnet's Gold
    Giornate Del Cinema Muto
    Go Forth
    Grey Gardens
    Ingrid Bergman
    In Uno Stato Libero
    Io Danzerò
    Iris
    I Segreti Di Kabiria
    It Is Not Over Yet
    Jalanan
    Jean Renoir
    Jean Vigo
    Jesse Eisenberg
    John Barrymore
    Joseph Cotten
    Julianne Moore
    Kelly Reichardt
    Korea Film Fest
    Kristen Stewart
    Lab 80
    La Californie
    La Dune
    Léa Seydoux
    Leave To Remain
    Linsday Lohan
    Living
    Love Hard
    Love Hotel
    Lucca Film Festival
    Lucia Puenzo
    Madonna
    Marie Heurtin
    Marlon Brando
    Mathieu Amalric
    Milos Forman
    Modris
    Monica Guerritore
    Montage
    Naciye
    New World
    Niels Arestrup
    Night Moves
    Oliver Stone
    On The Job
    Orlando Festival
    Orson Welles
    Os Maias
    Parasol
    Parfums D'Alger
    Paul Schrader
    Penelope Cruz
    Porno E Libertà
    Ravenna Nightmare Festival
    Rendez-vous
    Robert Guediguian
    Robin Williams
    Ruta De La Luna
    Sacro Gra
    Schnick Schnack Schnuck
    Sguardi Altrove Festival
    Sicilia Queer Filmfest
    Silmatera
    Sion Sono
    Solveig Anspach
    Sophia Loren
    Steven Knight
    Still Alice
    Stray Dogs
    The Canyons
    The Music Of Strangers
    The Sailor
    Toby Jones
    Tokyo Idols
    Torino Film Festival
    Torino Film Lab
    Torino Glbt Festival
    Torino Underground Cine Fest
    Toz Bezi
    Tsai Ming Liang
    Valeria Golino
    Valérie Donzelli
    Victor Fleming
    Vincent Rottiers
    Vittorio De Sica
    Wakolda
    Walking With Red Rhino
    Willem Dafoe
    Xavier Dolan
    Zomer - Summer


    ​SEGUICI SULLE NOSTRE PAGINE UFFICIALI
    Immagine
    Immagine

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.