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CINEMAMBIENTE 17 - Environmental Film Festival

27/5/2014

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Torna il festival a tematica ambientale torinese, con i suoi temi ricorrenti e lo sguardo a realtà di grande interesse, a comporre un'indagine su dove stiamo andando o potremmo andare. Quest'anno, alcune novità. Dopo alcune edizioni, si torna all'ingresso gratuito. Come manifesto allude, Cinemambiente avrà un red carpet ecologico, con ospiti su due ruote: il tappeto rosso sarà la ciclabile davanti al cinema Massimo.
Ma l'idea più curiosa è quella del programma “smaterializzato”: di cartaceo è stato stampato solo un opuscolo con presentazione delle sezioni, alcune sinossi minime e uno schema con titoli, sale e orari; le schede dei film saranno consultabili sul sito o tramite le applicazione ufficiali. Scelta ecologista, ma che appare anche in anticipo sui tempi e impone un cambiamento di abitudini per il frequentatore festivaliero. Infine, al principale luogo di proiezioni, il Massimo, si aggiungono appendici in altre realtà torinesi, alcune nate da poco: Piccolo Cinema, Cecchi Point, Cineteatro Baretti, Centro Studi Sereno Regis.
Apertura con Virunga di Orlando von Ensiedel, incentrato sull'omonimo parco nazionale del Congo, teatro di guerra fra i suoi giovanissimi ranger e le milizie armate che ne vorrebbero le risorse. Il film è inserito nel “Concorso internazionale documentari”, che comprende anche, tra gli altri, Serra Pelada-A lenda da montanha de ouro di Victor Lopes, sulla pittoresca, sfruttatissima miniera a cielo aperto brasiliana; Song from the Forest di Michael Obert, storia di un uomo recatosi in Africa a vivere con la tribù dei bayaka, che torna a New York col figlio a cui l'ha promesso; Divide in Concord di Kris Kakzor, con la sua anziana signora decisa a bandire dalla città del Massachusetts le bottiglie di plastica; il canadese Just Eat It-A Food Waste Story di Grant Baldwin, che dimostra come si può vivere con gli scarti del sistema alimentare americano; il francese Vendanges di Paul Lacoste, che racconta la vendemmia nel sud della Francia, tra lavoro faticoso e lotte sindacali; l'austriaco Population Boom di Werner Boote che indaga, viaggiando, sul sovrappopolamento della Terra; l'italiano Çapulcu-Voci da Gezi, a dieci mani, su protesta e repressione nel parco di Istanbul, un anno fa.
Nel “Concorso documentari italiani” si parla di nord e sud del paese, di presente e passato. In Buongiorno Taranto di Paolo Pisanelli si raccontano “tensioni e passioni” degli abitanti della città dominata dal famigerato stabilimento siderurgico. A Burning Dream di Massimiliano Davoli è ambientato nel Black Rock Desert del Nevada durante un festival basato su performance collettive, mentre con The Stone River di Giovanni Donfrancesco ci si sposta a Barre, nel Vermont, dove a fine Ottocento i carraresi lavorarono nelle cave di granito e poi si ammalarono di silicosi. La' suta-La nostra eredità nucleare in un triangolo d'acqua, firmato anche da Daniele Gaglianone, tratta di Saluggia, cittadina non lontana da Torino, da tempo luogo di ricerche nucleari e ora di un nuovo deposito di scorie. Tema di The Toxic Burden il recente “boom” delle allergie.
In “Panorama Italia”, In viaggio con Cecilia di Cecilia Mangini (anziana documentarista; All'armi siam fascisti! uno dei suoi lavori più noti) e Mariangela Barbanente, che aveva fatto una fugace apparizione in sala. Un viaggio in Puglia ragionando, con immagini d'archivio, sull'industrializzazione del territorio. Ancora sud in Nella terra dei fuochi, sul territorio tra Napoli e Caserta in cui una cooperativa ha recuperato un campo, e Ritratti abusivi, sul quartiere fantasma di Parco Saraceno, alle porte di Castel Volturno, costituito da case abusive. L'economia alternativa è tema di L'oro dei folli, sullo Scec, buono funzionale a un sistema di sconti.
Mediometraggi nel “Concorso internazionale One Hour”: lo svedese Microtopia parla di nuovi modelli abitativi e case portatili, The Silver Mirror del crescente invecchiamento della popolazione mondiale, il tedesco Footprints of War dell'impatto ambientale risultato delle guerre, Cherche zone blanc désespérément dell'elettrosensibilità.
In chiusura del festival, ThuleTuvalu di Matthias Von Gunten, su due realtà a rischio per l'innalzamento delle acque: Thule, in Groenlandia, è minacciata dallo sciogliersi dei ghiacci mentre Tuvalu, stato insulare polinesiano, rischia la scomparsa.
Infine, il “Panorama cortometraggi”, nel quale va rilevato l'olandese When Elephants Dance, the Grass Gets Beaten di Jan van den Berg: Moon è in procinto di sposarsi, in una Cambogia dal territorio svenduto alle multinazionali e i cui abitanti (compresi i suoi compaesani) si devono spostare in Thailandia. I fantasmi di Malpensa mostra le case abbandonate intorno all'aeroporto, e il francese Les Brigands fa incontrare due giovani borseggiatori con un cinghiale, nella foresta. Non mancano corti d'animazione come The Incredibile Elastic Man, La reliquia rivoltosa, La Fille aux Feuilles.

Alessio Vacchi

Sezione di riferimento: Festival

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CINEMAMBIENTE 16 - Ecologia a Torino

27/5/2013

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Sta per tornare, al cinema Massimo di Torino e alcuni luoghi limitrofi, Cinemambiente. Un festival piccolo ma necessario, dati i temi che i lavori scelti anche quest'anno, in massima parte documentari (più un poco di animazione e zero fiction, se non nella sezione per bambini e scuole Ecokids, con film della stagione), cercano di portare alla conoscenza.
L'apertura spetta a The Fruit Hunters di Yung Chang, un giro del mondo alla scoperta della frutta, dei suoi esemplari rari e scomparsi, con Bill Pullman tra gli intervistati, mentre il film di chiusura è More than Honey (tradotto come Un mondo in pericolo) di Markus Imhoof, sulle api e la loro ipotizzata e temuta scomparsa. Tra i lungometraggi fuori concorso anche El impenetrable, coproduzione franco-argentina ma diretta dagli italiani Daniele Incalcaterra e Fausta Quattrini: un uomo che ha ricevuto in eredità ettari di terreno in Sud America vi si reca con le migliori intenzioni, scontrandosi con l'ostilità dei proprietari terrieri e la burocrazia.
Nel Concorso Internazionale Documentari, uno dei titoli sulla carta più forti è l'inglese Trashed di Candida Brady, già a Cannes, in cui, accompagnati da Jeremy Irons e con la musica di Vangelis, andiamo alla scoperta degli enormi problemi che la gestione dei rifiuti presenta al mondo. Stuzzicante Fuck for Forest di Michal Marczak, sulla controversa coppia tedesca che produce pornografia amatoriale... per il bene della natura: l'acquisto di ettari di foresta amazzonica. Il canadese Lost Rivers ricerca i fiumi sotterranei e dimenticati delle città; il belga Snake Dance ripercorre anche geograficamente la nascita del nucleare; il francese All of us guinea pigs now? si domanda se siamo cavie, tra OGM, pesticidi e inquinamento nucleare; The Unbelievers ha per protagonista l'etologo/biologo Richard Hawkins, conferenziere di laicità e razionalità. Char... The No Man's Island è ambientato in un'isola tra Bangladesh e India, popolata di rifugiati dalle piene, che è diventata un microcosmo autosufficiente a causa del contrabbando di ogni tipo di merce, mentre la cittadina fra Polonia e Ucraina protagonista di Drill Baby Drill si batte contro un progetto di trivellazioni con fratturazione idraulica.
Nel Concorso Documentari Italiani, occhi puntati su Materia oscura di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti, coppia il cui Castello aveva vinto un premio al penultimo Torino Film Festival. L'ultimo film, presentato a Berlino, ruota intorno al poligono del Salto di Quirra in Sardegna, su cui sono state testate e fatte brillare armi, con le conseguenze del caso sul territorio, per anni. Tema affrontato attraverso filmati d'archivio, un geologo che cerca di capire lo stato della zona e due allevatori che vi lavorano. Produzione e focus italiani anche per i corti L'età del cemento, sulla cementificazione in Lombardia e Il fosso bianco sulla cittadina di Rosignano Solvay, ancora inquinatissima dall'amianto; per i documentari in concorso Teorema Venezia, sul turismo che schiaccia la città e Il giorno che verrà su alcuni brindisini membri del movimento No al carbone.
Nel Concorso Internazionale Documentari One Hour, per titoli dalla durata inferiore ai 60', il canadese Orange Witness racconta storia ed effetti del famigerato defoliante americano utilizzato durante il conflitto col Vietnam. Il tedesco Food Savers è sullo spreco e la possibilità di risparmio del cibo, il francese Nos Vieux Discount esplora le conseguenze del modello di vita basato sullo spendere il meno possibile e l'inquietante Rawer vede un ragazzo obbligato dalla madre a una dieta di solo cibo crudo. Black Out viaggia più lontano, fino ad alcuni giovani di una cittadina della Guinea che cercano le pochi fonti di luce durante la sessione esami.
Il Concorso Internazionale La Casa di Domani offre una manciata di lavori tematicamente compatti: Critical Mass di Mike Freedman e Ultima chiamata di Enrico Cerasuolo parlano di sovrappopolazione della Terra, il danese The Human Scale di vivibilità delle città analizzata da un architetto, I Have Always Been a Dreamer si incentra su due metropoli, Detroit e Dubai.
Panorama Cortometraggi è la nutrita sezione in cui si trova anche dell'animazione, come per gli animali di plastica in marcia di The Tourists Arrive!, la lattina sognatrice dell'italiano Lattinoir, con la voce di Maurizio Nichetti – che è anche presidente della giuria del concorso principale – e i rifiuti elettronici e informatici che si combinano in mosaici a ritmo di musica di Triptique: tripes, entrailles, visceres. Ancora, tra i corti documentari: Blue Marble Cafe - cosa c'è dietro un panino? - , E-Wasteland su una discarica abusiva in Ghana, Garbage Quarter sulla noncuranza nel trattare i rifiuti in Mali, l'inglese How We Live su alcuni progetti energetici in giro per il mondo.
Il festival dalla scorsa edizione non è più a ingresso gratuito e quest'anno sono disponibili biglietti singoli e abbonamenti. Il programma sul sito ufficiale.

Alessio Vacchi

Sezione di riferimento: Festival

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