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RNFF 13 - Il programma del Ravenna Nightmare 2015

26/10/2015

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​Al via mercoledì 28 ottobre la tredicesima edizione del Ravenna Nightmare Film Festival, evento che da tanti anni si pone come punto di riferimento per quanto concerne le manifestazioni legate all'horror e affini in Italia.
Parliamo di un festival verso il quale tanti cinefili provano una particolare affezione, anche perché in passato ha permesso agli appassionati di scoprire film del calibro di Wolfcreek, Ils-Them, Calvaire, Beneath Still Waters, The Ten Steps, ospitando grandi personaggi (come non citare l'edizione 2005, con la presenza di Brian Yuzna) e regalando visioni mai banali, in qualche caso assolutamente deliranti (chi c'era non scorderà mai, ad esempio, la mitica proiezione di mezzanotte dell'ultra trash I porno zombi).

Per cinque giorni al Palazzo del Cinema e dei Congressi di Ravenna si vedranno pellicole di varia natura, in molti casi inedite nel nostro paese, tra le quali si annidano spunti di riflessione e inquietudine. Otto i titoli in concorso: l'italo-argentino Francesca, palese omaggio al giallo/horror all'italiana degli anni Settanta; il turco Naciye, storia di una giovane coppia alloggiata in una casa isolata dove si presenta una misteriosa “proprietaria”; il colombiano Cord, cybersexthriller ambientato in un mondo post-apocalittico; gli americani Deep Dark, parabola sui pericoli insiti nei desideri più reconditi, Goddess of Love, black comedy e The Nesting, crollo psicologico del protagonista dopo la morte della fidanzata; l'asiatico Afterimages, ghost story da Singapore; l'inglese Tear Me Apart, racconto di cannibalismo in una civiltà devastata.
Il concorso ufficiale sarà affiancato da numerosi eventi collaterali: la serie tv In The Flesh, prodotta dalla BBC e finora mai trasmessa in Italia, con due stagioni (per un totale di nove episodi) in cui persone tramutatesi in zombi e parzialmente “curate” dalle nuove scoperte mediche cercano di reinserirsi nella società, affrontando problematiche legate alla diffidenza dei vivi e alla conseguente emarginazione psicologica e fattuale; un bell'omaggio ad Alfred Hitchcock, con le proiezioni degli immortali capolavori Psyco e Gli Uccelli; un documentario dedicato alla carriera del regista Fernando Di Leo; l'acclamatissimo It Follows, di David Robert Mitchell, senza dubbio uno degli horror più interessanti di questi ultimi anni. Ci sarà infine spazio per cortometraggi provenienti da varie zone dell'Europa e del centro e sud America e per incontri con lo scrittore Massimo Perissinotto e il compositore Maurizio Principato.

Appuntamento a Ravenna dal 28 ottobre al 1 novembre, per cinque giorni di immersione tra incubi contemporanei e paure ataviche. Qui sotto i trailer di alcuni film in concorso. Sul sito ufficiale il programma completo.

Alessio Gradogna

Sezione di riferimento: Festival Report

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IL CINEMA RITROVATO 2013 - Il paradiso dei cinefili

11/7/2013

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In sintesi, gli otto giorni bolognesi, iniziando dalla consueta sezione “Cento anni fa”: highlight, il restauro di Ma l'amor mio non muore!, melodramma con Lyda Borelli che ha dato inizio al diva-film tricolore. Poi le brevi commedie di Léonce Perret, intelligenti per il gioco di sospetti e menzogne tra marito e moglie; Ingeborg Holm di Victor Sjöstrom, dal linguaggio filmico ancora semplice ma “definitivo nel suo enunciato sociale” (Peter Van Bagh; del regista è stato proiettato altrove anche I proscritti restaurato).
Per gli amanti del primo cinema, “Il cinema ambulante ritrovato”: due serate all'aperto per una selezione di film proiettati con un vecchio apparecchio, alimentato a carboni, che ha suscitato interesse. I brevi film visti - comici, drammatici, colorati a pochoir - vengono dal fondo del teatro ambulante Morieux, ritrovato in Belgio: manifesti (alcuni, splendidi, sono visibili fino al 31 agosto in Sala Borsa), film Pathé e Gaumont delle origini in buone condizioni, proiettori e altro.
I film Mutual (1916-17) di Charlie Chaplin restaurati hanno aperto alcune proiezioni in piazza Maggiore, in cui la prima sera si è vista la godibilissima Carmen di Cecil B. DeMille con la partitura originale poderosamente eseguita dell'orchestra di Timothy Brock. È seguita la parodia Burlesque on Carmen, ricostruita (il film fu assemblato “alle spalle” dell'attore-regista), non tra i Chaplin migliori.
La sezione “La guerra è vicina: 1938-1939” ha presentato una serie di film che evocano paure del periodo, come Tutto finisce all'alba di Max Ophüls, dramma su una donna che finge di essere ciò che non è per un uomo (peccato la traduzione in oversound, per questo e altri film sonori).
È proseguita la sezione sul Cinemascope europeo, con tra gli altri il bellissimo I disperati di Sandor di Miklós Jancsó, intensa e ben studiata sinfonia, condotta con una camera fluida, di volti, menzogne e viltà tra vittime e carnefici, tra potere e popolo, tutto in un campo di prigionia e dintorni.
Nell'omaggio a Vittorio De Sica, il figlio Manuel ha presentato il noto La porta del cielo, che acusticamente porta i segni di una lavorazione difficile e con gli ultimi dieci minuti in chiesa troppo imbevuti di religiosità (sebbene “di comodo”, secondo Manuel De Sica: Zavattini era laico). Omaggio anche per Burt Lancaster, con Vera Cruz di Aldrich e l'appena restaurato Un uomo a nudo di Frank Perry, presentato dalla figlia Joanna che ha ricordato come il padre avesse dovuto prendere lezioni di nuoto (The Swimmer è il titolo originale) per impersonare il protagonista, che compie un percorso di piscine altrui per arrivare a casa. Il film colpisce per la progessione drammatica che gira il coltello nella solitudine e nel passato del protagonista, sebbene ecceda nel finale.
Per “Ritrovati e restaurati”, il documentario-omaggio a una città Études sur Paris di André Sauvage, Giorno di festa e il corto Soigne ton gauche di Jacques Tati, Il temerario di Nicholas Ray, Falstaff (questi ultimi tre in piazza), il restauro del bel Delitto in pieno sole di René Clément. Anouk Aimée, che avrebbe dovuto presentare L'amante perduta di Jacques Demy, ha dato forfait mentre Agnès Varda ha introdotto l'esordio La pointe courte (per “Cinemalibero”).
Se la proiezione della versione 3D di Delitto perfetto non è andata bene, Alfred Hitchcock è stato omaggiato con i suoi film muti, da The Pleasure Garden a Blackmail, restaurati dal British Film Institute e proiettati in pellicola, ribadendo l'importanza della sua sopravvivenza. Vi si riconosce un regista già maturo, capace di invenzioni e momenti non indegni dei suoi film più famosi.
L'ampio, tradizionale omaggio a un cineasta Usa è toccato ad Allan Dwan: dai muti al bel La campana ha suonato, western di denuncia del maccartismo (l'antagonista, che accusa arbitrariamente il protagonista, si chiama... McCarthy) e del conformismo, chiaro nel contenuto civile e sicuro come spettacolo, compreso un bel carrello che accompagna il protagonista in fuga.
Interessanti i film cechi della sezione “L'emulsione conta: Orwo e Nová Vlna (1963-1968)”, appartenenti a un periodo in cui nel paese si sperimentava con le pellicole. Perlopiù proiettati in copie d'epoca dignitose (a parte il notevole Un sacco di pulci, ambientato in un collegio femminile dal punto di vista di una delle ragazze, restaurato), si sono visti Le margheritine, che con stile esplosivo critica il consumismo, mettendo in scena due ragazze libere dedite a giocare con gli uomini e mangiare o sprecare cibo (al grido di “A chi importa?” e “Se il mondo è marcio, siamo marce anche noi!”), il favolistico Un giorno un gatto, che pare un film Disney più maturo, e il cult-western demenziale Lemonade Joe, con un pistolero che beve solo limonata.
Non è tutto, ma è impossibile essere esaustivi: “Il cinema ritrovato” si conferma sempre più un appuntamento irrinunciabile per ogni appassionato che voglia approfondire la storia del cinema, e vedere o rivedere classici sul grande schermo. Se ci vai, ci torni.

Alessio Vacchi

Sezione di riferimento: Festival

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