ORIZZONTI DI GLORIA - La sfida del cinema di qualità
  • HOME
  • REDAZIONE
  • LA VIE EN ROSE
  • FILM USCITI AL CINEMA
  • EUROCINEMA
  • CINEMA DAL MONDO
  • INTO THE PIT
  • VINTAGE COLLECTION
  • REVIVAL 60/70/80
  • ITALIA: TERZA VISIONE
  • AMERICA OGGI
  • ANIMAZIONE
  • TORINO FILM FESTIVAL
    • TORINO 31
    • TORINO 32
    • TORINO 33
    • TORINO 34-36-37
  • LOCARNO
    • LOCARNO 66-67-68
    • LOCARNO 69
    • LOCARNO 72-74-75
  • CANNES
    • CANNES 66
    • CANNES 67
    • CANNES 68
    • CANNES 69
  • VENEZIA
  • ALTRI FESTIVAL
  • SEZIONI VARIE
    • FILM IN TELEVISIONE
    • EXTRA
    • INTERVISTE
    • NEWS
    • ENGLISH/FRANÇAIS
  • SPECIAL WERNER HERZOG
  • SPECIAL ROMAN POLANSKI
  • ARCHIVIO DEI FILM RECENSITI
  • CONTATTI

LA SCANDALOSA VITA DI BETTIE PAGE - Nostalgia della trasgressione

17/6/2013

0 Comments

 
Immagine
Somiglia a una cartolina nostalgica il biopic sulla pin-up più famosa d’America, la scandalosa Bettie Page. La regista Mary Harron (American Psycho) porta indietro le lancette del tempo fino agli anni convulsi, elettrici e contraddittori della guerra fredda e del decennio di passaggio tra il periodo oscuro del dopoguerra e il boom economico. In mezzo, la conturbante, maliziosa, solare e al tempo stesso misteriosa Bettie Page (Gretchen Mol), icona della libertà sessuale spontaneamente reclamata, oggetto e simbolo del voyeurismo pruriginoso di una società attratta dal proibito eppure imbarazzata di ammetterlo; un simbolo dell’America che scalpita per farsi traghettare dalla maglie strette e anguste della censura del codice Hays verso le rive di una nuova era.
Bettie è solo una ragazza che vorrebbe diventare attrice e che, sull'accidentata strada verso la celebrità, accetta di farsi ritrarre in una serie di scatti destinati a soddisfare le inconfessate gioie dell’uomo comune, afflitto da un’epoca di costrizione, puritanesimo, bigottismo, ipocrita negazione del desiderio sessuale. Un periodo di sospetti, dalla paura della ‘minaccia rossa’ – tipica della nevrosi maccartista - a quella dell’altro come diverso da noi, ma anche un’epoca che – uscita malconcia dalla Seconda Guerra Mondiale – cerca di ristabilire convenzioni, ordine, rispetto delle norme sociali. Tutto ciò in superficie, mentre il retroscena della grande America perbene e perbenista ci mostra una malcelata volontà di scardinare ipocrisie e insane abitudini per mostrare, esibirsi, divertirsi, rivelare al mondo la natura dell’essere umano.
Difficile immaginare che Bettie Page, con i suoi grandi sorrisi e la generosità delle proprie curve e dei sentimenti, semplici e puri, non si faccia fagocitare dalla censura, prima, e dalla cruda meccanica della produzione di massa, poi. Che la sua leggenda non rimanga altro che un album fotografico di anacronistica trasgressione. Così, mentre la scia della meteora continuerà a illuminare come un marchio decine di emule negli anni a venire, la stella opterà per l’unica forma di trasgressione che si mantiene e si perpetua. Dare voce a se stessi, alla propria fede, all’istinto.
Bettie, la pioniera del bondage, della femminilità esibita senza volgarità. Antesignana delle pop-star di oggi, fonte di ispirazione per Madonna, che della modella ha copiato gli abiti senza però coglierne lo spirito irriverente e ingenuo.
Per gli occhi dello spettatore contemporaneo, le immagini della protagonista con corsetto nero e frustino possono risultare indifferenti se non addirittura divertenti, ma Mary Harron compie la scelta di calare la storia in un bianco e nero laccato e vivido, un quadro del passato tutto da sfogliare e solo a tratti interrotto da sprazzi di fotografia a colori, rarefatta e sofisticata, che esplicitamente richiama agli anni ’50, a immagini da cartolina tinte di cieli azzurri, costumini castigati e corpi rosa.
La Harron esclude qualsiasi riferimento alla storia o alla politica americana e solo superficialmente accarezza il tema più intrigante, quello della dualità dell’essere umano diviso tra luci e ombre della vita, combattuto tra il vivere pubblico, nelle norme della buona società, e la dimensione privata di sé. La regista non discute nemmeno direttamente l’idea di peccato, né ne esplora la concezione in un contesto come quello degli Stati Uniti degli anni ’50 in cui la censura ad opera delle istituzioni, laiche o religiose, politiche e culturali, svolgeva una parte fondamentale nella moralizzazione dei costumi e delle coscienze.
Il film è Bettie Page, e si può affermare che la linearità della sceneggiatura, semplice seppur non semplicistica nel ricondurre la vastità di tematiche alla vita della pin-up, trovi una profondità autentica e inaspettata nell'interpretazione di Gretchen Mol. Corpo, anima e intrigante candore. Molto più di una ragazza senza veli, più di un’immagine di gioiosa disinibizione, di un sogno a occhi aperti per milioni di uomini, l'attrice incarna una ribellione leggiadra e determinata alla propria epoca, ritrae l’angelica perversione del proprio tempo, ma soprattutto coglie l’apparente felicità di una donna altrimenti insoddisfatta, silenziosa e malinconica, incapace di dar forma a se stessa e di essere accettata, parzialmente sfruttata e totalmente incompresa, destinata ad annegare nel suo stesso personaggio, a rimanere nell’immaginario solo come un’eroina da fumetto. Non come colei che ha rivendicato l’esistenza autonoma e indipendente della donna. Con il suo corpo, il sesso, l’amore, l’istinto, la libertà.

Francesca Borrione

Sezione di riferimento: America Oggi


Scheda tecnica

Titolo originale: The Notorious Bettie Page
Anno: 2005
Regia: Mary Harron
Sceneggiatura: Guinevere Turner, Mary Harron
Attori: Gretchen Mol, Lily Taylor, David Strathairn, Chris Bauer, Sarah Paulson
Durata: 91 min.
Fotografia: W. Mott Hupfel III
Musiche: Mark Suozzo
Uscita italiana: Proiettato al Torino Film Festival e poi trasmesso sulla Tv satellitare

0 Comments
    SEGUI ODG SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK
    Immagine


    AMERICA OGGI 

    CATEGORIE DELLA SEZIONE

    Tutti
    4:44 Last Day On Earth
    Abel Ferrara
    Adam Resurrected
    Ain't Them Bodies Saints
    Alan Cumming
    American Honey
    A Most Violent Year
    Amy Ryan
    Amy Seimetz
    Andrea Arnold
    Ann Dowd
    Any Day Now
    Asia Argento
    Before We Go
    Ben Foster
    Blue Ruin
    Braden King
    Breathe In
    Brian De Palma
    Casey Affleck
    Child Of God
    Chris Evans
    Chris Messina
    Christopher Walken
    Compliance
    Cormac Mccarthy
    Cosmopolis
    Craig Zobel
    Darren Aronofsky
    David Cronenberg
    David Lowery
    David Mamet
    Denis Lavant
    Denis Villeneuve
    Edmond
    Emily Blunt
    Felicity Jones
    Greta Gerwig
    Gretchen Mol
    Guy Pearce
    Happiness
    Harmony Korine
    Here
    In A World
    Jack Goes Boating
    Jacob Aaron Estes
    James Franco
    Jeff Goldblum
    Jeff Nichols
    Jenna Fischer
    Jeremy Irons
    Jessica Chastain
    John Cusack
    Juliette Binoche
    Kevin Spacey
    Lake Bell
    La Scandalosa Vita Di Bettie Page
    Lena Dunham
    Love & Mercy
    Margin Call
    Marin Ireland
    Marisa Tomei
    Mark Duplass
    Mary Harron
    Mathieu Amalric
    Matthew Mcconaughey
    Mean Creek
    Michael Shannon
    Michelle Williams
    Mickey Rourke
    Mister Lonely
    Mistress America
    Mud
    Mumblecore
    New Rose Hotel
    Noah Baumbach
    Nobody Walks
    Noel Buschel
    Noomi Rapace
    Oscar Isaac
    Passion
    Paul Giamatti
    Paul Schrader
    Philip Seymour Hoffman
    Rachel Mc Adams
    Robert Pattinson
    Rooney Mara
    Samantha Morton
    Sarah Polley
    Shane Carruth
    Sicario
    Sparrow Dance
    Stuart Gordon
    Sundance Film Festival
    Take Shelter
    Take This Waltz
    The Giant Mechanical Man
    The Iceman
    The One I Love
    The Skeleton Twins
    The Wrestler
    Todd Solondz
    Travis Fine
    Upstream Color
    Werner Herzog
    Willem Dafoe
    William H. Macy
    Winona Ryder

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.