ORIZZONTI DI GLORIA - La sfida del cinema di qualità
  • HOME
  • REDAZIONE
  • LA VIE EN ROSE
  • FILM USCITI AL CINEMA
  • EUROCINEMA
  • CINEMA DAL MONDO
  • INTO THE PIT
  • VINTAGE COLLECTION
  • REVIVAL 60/70/80
  • ITALIA: TERZA VISIONE
  • AMERICA OGGI
  • ANIMAZIONE
  • TORINO FILM FESTIVAL
    • TORINO 31
    • TORINO 32
    • TORINO 33
    • TORINO 34-36-37
  • LOCARNO
    • LOCARNO 66-67-68
    • LOCARNO 69
    • LOCARNO 72-74-75
  • CANNES
    • CANNES 66
    • CANNES 67
    • CANNES 68
    • CANNES 69
  • VENEZIA
  • ALTRI FESTIVAL
  • SEZIONI VARIE
    • FILM IN TELEVISIONE
    • EXTRA
    • INTERVISTE
    • NEWS
    • ENGLISH/FRANÇAIS
  • SPECIAL WERNER HERZOG
  • SPECIAL ROMAN POLANSKI
  • ARCHIVIO DEI FILM RECENSITI
  • CONTATTI

MISTER LONELY - Solitudini travestite

11/5/2013

0 Comments

 
Immagine
Nella carriera avulsa e refrattaria alle facili canonizzazioni di Harmony Korine, Mr. Lonely si staglia come un ennesimo, ulteriore corpo estraneo, capace di spiazzare perfino se stesso e le convinzioni che dovrebbero sorreggerlo. Si tratta del film in teoria più intellegibile e meno sovraccarico di Korine, l’episodio più accessibile e meno respingente della sua filmografia, in cui lo scardinamento estetico-formale non è così smaccato, per lo meno a un livello di estrema superficie. Andando in profondità non è infatti affatto surrettizio riconoscere in Mr. Lonely la stessa schiaffeggiante radicalità degli altri titoli del regista di Gummo, solo che qui la dissacrazione è tutta interna, interiorizzata e ben al di là della scorza contro cui si sbatte il muso di primo acchito, e la vena nichilista, adeguandosi, si acquatta seminascosta, illuminandosi a intermittenza ma puntualmente di romanticismo freak e lirismo stralunato. Trattasi di una dissimulazione che genera però un effetto assolutamente positivo: in fondo si riconosce in Mr. Lonely un frammento in linea con la poetica dell’autore pur percependone allo stesso tempo un senso profondo di dissociazione, un’alienazione non difforme da quella dei protagonisti della storia.
L’assunto di base è fuori di testa anche a volerlo riassumere in un abstract: un ragazzo (il sorprendente Diego Luna) lavora esibendosi come sosia di Michael Jackson per le strade parigine, quando l'incontro con una sosia di Marilyn Monroe (Samatha Morton, fragilissima e umana), della quale egli si innamora, li porterà a recarsi in Scozia, più precisamente in una strambissima isola in cui vivono una serie di personaggi che s’affaccendano per tramutare in realtà il loro sogno di teatranti. Un microcosmo popolato da nomignoli come Charlie Chaplin, il Papa, James Dean, la Regina Elisabetta, Abramo Lincoln, in una dimensione parallela e rovesciata nella quale il travestitismo legittimato è la massima forma di negazione di sé, il medium più letale di metamorfosi della nuova cultura del consumo. Il modo più diretto e più implacabile, in altre parole, per mutare la persona in personaggio, in maschera tragica e annichilente in cui l’atto più turpe è ammissibile perché svuotato da una buona dose di implicazioni morali e reali, come cristallizzato e reso artificiale dalla realtà parallela e dalla fumettistica bidimensionale nelle quali è inserito. 
Tale idea la segnala a mo’ di monito e a chiarissime e allarmanti lettere il deturpato cosplayer impersonato dal Tony Manero di Alfredo Castro nell’omonimo capolavoro di Pablo Larraìn, per dire. Ed è proprio nella dimensione della reduplicatio del simulacro svuotato dal suo senso (leggasi: l’icona seriale resa soprammobile da parete per via della moltiplicazione warholiana cui è condannata) che prende vita il massimo paradosso e il più pericoloso colpo di coda della pop culture,, un rischio del quale Korine nel suo film non si sottrae dal mostrarci tanto i ristagni poetici quando le conseguenze più dolorose e meno indulgenti. L’ansia di voler scomparire dietro qualcun altro (già di per sé nevrosi non da poco) si lega a doppio filo con la riproduzione di due icone, Jackson e la Monroe, accomunate più di qualsiasi altre da una totale inadeguatezza alla vita terrena: il legame che si instaura tra di loro è pertanto utopica e sognante rilettura della realtà mossa da una precisa esigenza visionaria, che nella forzatura per assurdo prova a rintracciare la matrice vera della sua motivata bizzarria. Si esorcizza così il senso di morte con l’alterazione, consci che la trasformazione non può includere in alcun modo una distruzione.
Il grottesco sarà anche temperato, ma i momenti di surreale esacerbato non mancano affatto e alcuni di essi mozzano il fiato per la loro cattiveria priva di sconti: la scena delle suore (guidate da un prete sui generis interpretato dal grande amico di Korine Werner Herzog) che si suicidano buttandosi giù dall’aereo con la fede cieca nell’intervento divino (“Let me see your face, Lord, I believe in you, You’re always with me”) è un momento di lacerante e gretta stupidità fondamentalista degna del Seidl più esasperato. Per non parlare poi del monologo di un Denis Lavant che non viaggia quasi mai scorporato dal pigmalione Leos Carax (alle prese qui con un folgorante cameo) e che in Mr. Lonely assume la fisicità irruenta e ispessita di un Chaplin dalle disturbanti venature hitleriane. Immagini di forza indiscutibile, dalla pregnanza lieve e non urlata come mai accaduto prima in Korine, senza immersioni nel degrado melmoso e putrescente ma con una vena illustrativa più soffusa, per un film pieno di umori americani, di fucilate figurative e ballate immaginifiche che si fa fatica ad incasellare in una definizione. Si veda, ad esempio, quel Michael Jackson indimenticabile che fa il Moonwalk col mare in tempesta che si erge dietro di lui come una tavola quieta. 
Le corde del cuore vengono toccate in svariati momenti di un’operetta imperniata sulla cifra stilistica dell’impennata incontrollata e sul lampo non perfettamente omogeneo, ma che dietro la parvenza di miscellanea sfilacciata e indefinita nasconde una coerenza emotiva invidiabile. 

Davide Eustachio Stanzione

Sezione di riferimento: America Oggi


Scheda tecnica

Titolo originale: Mr. Lonely
Anno: 2007
Regia: Harmony Korine
Sceneggiatura: Harmony Korine, Avi Korine
Fotografia: Marcel Zyskind
Musiche: Jason Spaceman, Sun City Girls
Durata: 112’
Interpreti principali: Diego Luna, Samantha Morton, Denis Lavant, Werner Herzog, James Fox, Melita Morgan
Uscita italiana: --

0 Comments
    SEGUI ODG SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK
    Immagine


    AMERICA OGGI 

    CATEGORIE DELLA SEZIONE

    Tutti
    4:44 Last Day On Earth
    Abel Ferrara
    Adam Resurrected
    Ain't Them Bodies Saints
    Alan Cumming
    American Honey
    A Most Violent Year
    Amy Ryan
    Amy Seimetz
    Andrea Arnold
    Ann Dowd
    Any Day Now
    Asia Argento
    Before We Go
    Ben Foster
    Blue Ruin
    Braden King
    Breathe In
    Brian De Palma
    Casey Affleck
    Child Of God
    Chris Evans
    Chris Messina
    Christopher Walken
    Compliance
    Cormac Mccarthy
    Cosmopolis
    Craig Zobel
    Darren Aronofsky
    David Cronenberg
    David Lowery
    David Mamet
    Denis Lavant
    Denis Villeneuve
    Edmond
    Emily Blunt
    Felicity Jones
    Greta Gerwig
    Gretchen Mol
    Guy Pearce
    Happiness
    Harmony Korine
    Here
    In A World
    Jack Goes Boating
    Jacob Aaron Estes
    James Franco
    Jeff Goldblum
    Jeff Nichols
    Jenna Fischer
    Jeremy Irons
    Jessica Chastain
    John Cusack
    Juliette Binoche
    Kevin Spacey
    Lake Bell
    La Scandalosa Vita Di Bettie Page
    Lena Dunham
    Love & Mercy
    Margin Call
    Marin Ireland
    Marisa Tomei
    Mark Duplass
    Mary Harron
    Mathieu Amalric
    Matthew Mcconaughey
    Mean Creek
    Michael Shannon
    Michelle Williams
    Mickey Rourke
    Mister Lonely
    Mistress America
    Mud
    Mumblecore
    New Rose Hotel
    Noah Baumbach
    Nobody Walks
    Noel Buschel
    Noomi Rapace
    Oscar Isaac
    Passion
    Paul Giamatti
    Paul Schrader
    Philip Seymour Hoffman
    Rachel Mc Adams
    Robert Pattinson
    Rooney Mara
    Samantha Morton
    Sarah Polley
    Shane Carruth
    Sicario
    Sparrow Dance
    Stuart Gordon
    Sundance Film Festival
    Take Shelter
    Take This Waltz
    The Giant Mechanical Man
    The Iceman
    The One I Love
    The Skeleton Twins
    The Wrestler
    Todd Solondz
    Travis Fine
    Upstream Color
    Werner Herzog
    Willem Dafoe
    William H. Macy
    Winona Ryder

    Feed RSS

Powered by Create your own unique website with customizable templates.